Carrera

Emma

down

Ci voleva proprio
l’ingrediente segreto nel ramen.

Sono giorni che provo a dare un tocco personale alla zuppa che mi hanno chiesto i miei nuovi clienti e credo di averlo trovato.
E’ una coppia che da poco si è trasferita e ha organizzato una festa per inaugurare casa. Volevano uno chef che cucinasse il ramen per tutti gli invitati e così, dei loro amici che avevano già assaggiato la mia cucina, gli hanno dato i miei recapiti.

Veneta Cucine

La prima volta che ho mangiato questo piatto tipico Giapponese ero con mio padre durante una cena ufficiale d’insediamento.

Veneta Cucine

Lui è un diplomatico e spesso capitava che tutta la famiglia lo seguisse. Abbiamo girato molti paesi grazie al suo lavoro, ma quella cena in Giappone la ricorderò per sempre.

Avevo 15 anni e non molta voglia di strizzarmi in un vestitino elegante da cerimonia. Sia io che mia sorella Francesca sapevamo che mio padre ci teneva molto alla nostra presenza e così ogni volta lo accontentavamo, nonostante i nostri sbuffi simili a quelli di un drago. I camerieri ci portarono questo piatto fumante con dentro brodo, tagliolini, uova, pezzi di carne e una serie di spezie.
Avevo mangiato in diverse parti del mondo e scoperto sapori mai provati prima, ma quel profumo di spezie mi incuriosiva oltre a farmi venire una certa acquolina in bocca.

Desiderosa di assaggiare mi tuffai in quel brodo rovente che scottò la mia lingua come se l’avessi messa sul fuoco. Schizzi di ramen e urla di dolore si sparsero in quella sala, mentre il resto della mia famiglia si colorava in volto delle diverse gradazioni che vanno dal rosso al viola.

Veneta Cucine

Ogni volta che sono nella mia cucina a preparare questo piatto rido da sola, ma è da quel giorno che ho deciso che avrei cucinato per lavoro.

Veneta Cucine

Sono diventata una personal chef perché mi permette di sperimentare continuamente in cucina e di girare ancora il mondo.

Il desiderio di viaggiare, anche solo per un breve periodo, mi è rimasto nel sangue nonostante la mia nuova casa sul lago sia un luogo dove desidero sempre tornare. A differenza di quelle che ho cambiato, sento che questa è quella giusta.

Forse perché mi ha fatto scoprire una nuova passione: i cappelli.

Veneta Cucine
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Una nuova passione...

Durante i lavori di ristrutturazione ho fatto abbattere alcune pareti divisorie dietro alle quali ho scoperto una stanza che l’ex proprietaria usava per il suo lavoro di modista di cappelli. Dentro ci ho trovato vecchi appunti sartoriali, cartamodelli, tessuti, fili e cappelli in lavorazione.

Gli strumenti utilizzati per confezionarli mi sono sembrati alcuni di quelli che utilizzo in cucina e la manualità che ci vuole per entrambi i lavori mi ha fatto venire voglia di provare.

Ho pensato che se ero capace di avvolgere un tortellino lo sarei stata anche per la stoffa di un cappello e se ero precisa nelle diverse forme date ai tagliolini di sicuro non avrei avuto problemi con la rifinitura della tesa.

Ho cappelli sparsi ovunque per casa.

Veneta Cucine

Ho cappelli sparsi ovunque per casa, tutti confezionati da me. Quando le mie amiche vengono a trovarmi passiamo le ore a specchiarci per vedere come ci calzano. Siamo vanitose che ci possiamo fare!

Mentre io preparo qualcosa da mangiare loro iniziano a disegnare i modelli che vogliono trovare la volta successiva.

Veneta Cucine
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Veneta Cucine
Veneta Cucine
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E’ una fatica dover stare dietro a tutte le richieste delle mie amiche, ma anche molto divertente.

L’ultima volta abbiamo riso tantissimo perché Giulia voleva a tutti i costi provare il cappello dei contadini orientali che diceva avessi messo al posto della lampada.
Che risate!

Veneta Cucine
Veneta Cucine
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Quello che ho in cucina non è un cappello, anche se gli somiglia tanto, ma proprio una lampada.

E’ stata realizzata grazie al progetto PET-lamp di un designer spagnolo che dopo aver osservato, durante un viaggio in Colombia, l’impatto dell’inquinamento causato dalla plastica ha coinvolto le popolazioni locali nella realizzazione di questi oggetti. Mi piace sapere che queste lampade sono state assemblate da mani sapienti, capaci di intrecciare lane colorate o fibre di palma.

A proposito di mani...

Devo ancora fare un po’ di lavoro per la cena che sto preparando. Bisogna stendere la pasta e fare asciugare i tagliolini, ma soprattutto devo ancora dare due punti al cappello che regalerò alla signora.

E’ la cosa che mi piace di più del mio lavoro, sorprendere i clienti con un regalo che non si aspettano.

Speriamo solo che sia della misura giusta, altrimenti potrà farci una lampada.

Veneta Cucine
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